L’articolazione dell’anca è cruciale per la mobilità e la qualità della vita.
Quando l’usura, l’artrite o altre patologie rendono necessaria l’installazione di una protesi d’anca, la fase successiva di riabilitazione assume un ruolo fondamentale nel garantire un recupero completo.
In questo articolo, esploreremo i dettagli scientifici della riabilitazione post-protesi d’anca, evidenziando benefici, processi fisiologici e strategie terapeutiche avanzate.
Come si rompe l’anca e quando è necessaria la protesi?
L’usura dell’anca può derivare da diverse cause, tra cui l’artrite, lesioni traumatiche o degenerazione legata all’età.
Quando il dolore diventa debilitante e limita significativamente la qualità della vita, la sostituzione dell’anca con una protesi diventa una soluzione efficace per ripristinare la funzionalità e alleviare il disagio.
Fisioterapia post-protetica:
– Fase iniziale: La prima fase della riabilitazione si concentra sulla gestione del dolore, promuovendo il recupero funzionale senza compromettere l’integrità della protesi.
– Esercizi attivi e passivi: Gli esercizi attivi coinvolgono il paziente nel movimento controllato, mentre quelli passivi, spesso eseguiti con l’aiuto del fisioterapista, mirano a mantenere la mobilità articolare.
– Progressione graduale: La riabilitazione progredisce gradualmente, con l’aggiunta di esercizi di resistenza, rafforzamento muscolare e attività funzionali per adattare l’anca protesizzata a varie situazioni.